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| GIUGGIANELLO
CARNIOCCULàRI
Quasi tre secoli fa, agli abitanti di GIUGGIANELLO venne appioppato il nome di <<carniocculàri>> (ranocchi). Un evento storico che ha a che fare con rane e rospi fu all origine di tale epiteto.
Nel 1743 Giovannantonio Orsini, principe di Taranto e Lecce, concesse a Muro, Sanarica, Minervino e Giuggianello di definire i confini dei loro feudi. Questa operazione fu, però, causa di cruenti disordini e di lotte terribili tra gli abitanti di questi paesi in quanto i loro feudatari mal sopportavano il ridimensionamento dei propri domini. In questa contesa il signore di Giuggianello pretendeva che il casale disabitato di Pulisano fosse incorporato nella sua giurisdizione.
Pulisano era un villaggio fantasma perché gli abitanti, a causa delle eccessive tasse pretese dal feudatario di Muro, avevano deciso di trasferirsi nei paesi vicini.
Questo comunque era un territorio paludosocce per parecchi mesi dell anno rimaneva coperto di acqua, divenendo perciò l habitat naturale per le rane di tutte le specie.
Ciò nonostante, sia Muro sia Giuggianello si contendevano pulisano, e lo facevano con violenza.
La contesa terminò favorevolmente per il feudatario di Giuggianello, che oltre a Pulisano ebbe anche il fondo rustico Acquarolo, oggi chiamato << Cotura >>. Fu questo successo, da tutti ritenuto improbabile, che spinse gli altri contendenti a chiamare gli altri abitanti di Giuggianello <<carniocculàri>> unici abitanti delle zone acquitrinose acquisite dopo tante lotte.
Ma se in un primo momento l annessione delle paludi al territorio di Giuggianello sembrò una vittoria di poco conto, in seguito, con l avvento della bonifica, esse divennero campagne coltivabili e i ottima qualità, non più covo di rane e rospi.
FONTE: INSERTO DEL QUOTIDIANO AGENDA DI BABBARABà
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