SPONGANOPACCI LUNATICIGli abitanti di Spongano vengono soprannominati <<pacci lunatici>> (pazzi lunatici) per via di un sarcastico aneddoto che vuole mettere in luce la loro dabbenaggine. Si racconta che a causa di una pioggia torrenziale durata tutta la notte si era allagata una profonda buca che si trovava nella piazza del paese e che divenne per questo del tutto simile ad un <<lacquàru>> (cavità piena d’acqua). Giunta la sera, nell’inconsueto lago si rispecchiava la luna e ciò agli abitanti parve l’occasione giusta per poter finalmente vedere da vicino come essa era fatta e possibilmente toccarla.
Si misero così all’opera per trovare il modo di pescarla; si stavano organizzando quando passò da lì un bue assetato che bevve tutta l’acqua della pozzanghera. L’immagine della luna scomparve allora agli occhi degli increduli spettatori, i quali, non si rassegnarono a perdere la possibilità di toccare l’astro con proprie mani e pensarono perciò che se il bue aveva bevuto tutta l’acqua, aveva ingoiato anche la luna che quindi si trovava nel suo stomaco.
L’unica cosa da fare sembrò quella di uccidere l’animale, che venne sacrificato lì per lì i piazza in mezzo alla folla che da un momento all’altro attendeva l’uscita della luna dalla pancia della povera bestia. E’ facile intuire l’epilogo della storia ed è così che da allora gli abitanti di Spongano furono chiamati <<pacci>> aggiungendo all’epiteto il termine << lunatici>> per l’ovvio riferimento alla luna.
Non c’e’ niente di storico, è ovvio, in questo episodio: è solo il pretesto dei soltii vicini per screditare, ma questa è una costante degli epiteti.
Spongano non ha origini plebee. Appartiene al contado di Castro, di proprietà degli Orsini Del Balzo, principi di Taranto. L’ultimo discendente di questa casata, Francesco fu accusato ai fellonia davanti a Carlo V il il quale gli tolse il titolo e lo assegnò al proprio cancelliere Mercurio Gattinara. Il primogenito di Gattinara dette in moglie la sua unica figlia a Fernandez De Castro, fratello del conte di Lemos, viceré di Napoli nel 1599. Castro, Spongano e tutto il contado, così, passarono in mano ai viceré spagnoli. Non tutti i paesi limitrofi potevano vantare queste ascendenze, che fino a qualche secolo fa avevano valore presso la gente.
FONTE:inserto QUOTIDIANO AGENDA DI BABBARABBA’
